venerdì 27 febbraio 2009

Del Piero sempre in testa!!!

MILANO, 27 febbraio 2009 - È ancora Alessandro Del Piero il leader della classifica generale del sondaggio indetto da Gazzetta.it e Marca.com, che invita i lettori a scegliere il migliore della Champions League al termine di ogni giornata. Il campione della Juventus precede sempre Lionel Messi ma non più Aguero dell'Atletico che è stato sorpassato la Frank Ribery, trascinatore del Bayern Monaco che ha vinto 5-0 in trasferta contro lo Sporting Lisbona. Invariate le altre posizioni dellla top ten: dietro ad Aguero restano Raul, Van Nistelrooy, Robben, Llorente, Gerrard e Benzema.

Classifica
Classifica generale dopo l'andata degli ottavi:

1. Del Piero 196.133
2. Messi 93.927
3. Ribery 61.409
4. Aguero 50.549
5. Raul 43.596
6. Van Nistelrooy 38.631
7. Robben 36.990
8. Llorente 31.650
9. Gerrard 28.5021. Del Piero 196.133
2. Messi 93.927
3. Ribery 61.409
4. Aguero 50.549
5. Raul 43.596
6. Van Nistelrooy 38.631
7. Robben 36.990
8. Llorente 31.650
9. Gerrard 28.502
10. Benzema 27.936

mercoledì 21 gennaio 2009

Giornata tipo dei Merdazzurri!!!

ore 8.00: Mourinho si alza e dolcemente dice ti amo allo specchio.

ore 8.30: Adriano chiude la discoteca e va all’allenamento (di regola si addormenta mentre sta guidando).

ore 9.00: i giocatori arrivano al campo di allenamento. Muntari chiede a Materazzi se può aiutarlo con la
lingua visto che é l’unico italiano. Dopo cinque minuti lascia perdere, regala un dizionario a Materazzi e chiede a Javier Zanetti.

ore 10.00: chiama Mancini per sapere perché questo mese non gli é stato accreditato lo stipendio, visto che deve pagare l’estetista. Risponde Mourinho e Mancini riattacca subito e telefona sul cellulare a Moratti piangendo: “Mi hai detto che con quello era finita!!!”.

ore 10.10: Quaresma prova la trivela. Tre piccioni morti.

ore 10.20: un tifoso boy scout aiuta Figo ad attraversare la strada ed a raggiungere l’allenamento.

ore 10.30: Mourinho prova lo schema “palla ad Ibrahimovic e che Dio ce la mandi buona”.

ore 11.00: Quaresma riprova la trivela. Grave infortunio di un operaio che lavorava su un impalcatura lì vicino.

ore 14.00: Cordoba, Samuel e Materazzi organizzano un simpatico mattatoio a metà campo coi ragazzi della primavera e successivamente presentano il loro nuovo libro, scritto a più mani con alcuni extracomunitari clandestini, dal titolo “Tanto comunque vada non ci potete espellere”.

ore 15.00: Mourinho si invia una lettera d’amore.

ore 15.30: Quaresma riririprova la trivela. Colpito il catetere di Figo.

ore 16.00: Mourinho prova lo schema “Ibra pensaci tu”.

ore 17.00: Burdisso con uno stop a seguire segna all’incrocio opposto.

ore 17.15: Quaresma ririririprova la trivela. Mourinho gli fa notare che sono finiti i palloni, che non possono recuperarli sempre a Malpensa e che ha leggermente rotto i marroni.

ore 18.00: arriva Adriano e chiede a che ora si mangia.

ore 18.15: Mourinho interroga i giocatori. Alla domanda: “Allora ragazzi avete capito cosa dovete fare?”, tutti in coro “Diamo la palla ad Ibra”. Tutti tranne Materazzi che risponde “presente”.

ore 18.30: i giocatori tornano alle rispettive case, Adriano torna all’Hollywood, Figo all’ospizio.

ore 22.00: Mourinho fa ripetutamente l’amore con sé stesso ed alla fine si dice “Sei stato magnifico come sempre”.

ore 24.00: a letto, non visto da nessuno, quasi in silenzio, Quaresma fa una trivela.

venerdì 9 gennaio 2009

Del Piero: "Inter attenta la mia Juve ti può prendere"

TORINO, 9 gennaio 2009 - Del Piero, si ricomincia. Due giornate alla fine del girone d'andata, ventuno al termine del campionato. L'Inter è sei punti davanti. Crede di poterla agguantare?
“Sì, abbiamo la consapevolezza di poter andare a prenderla. Di avere le armi giuste per lottare fino all'ultimo. Una cosa è certa: per noi è arrivato il momento di accelerare. Pensiamo di poter cominciare a rosicchiare dei punti alla capolista”.

Che vi ha detto Ranieri alla ripresa degli allenamenti?
“Ci ha radunato intorno a lui per ribadire quei concetti che dobbiamo tenere sempre a mente: prima cosa, non mollare mai. Poi avere un atteggiamento da squadra provinciale rispettando gli avversari e ponendo allo stesso tempo attenzione ai particolari: ogni palla, contrasto, deve essere importante”.

L'Inter, che ora pare inarrestabile, dove potrebbe perdere punti lungo il cammino?
“Le insidie maggiori verranno negli incontri con squadre di bassa classifica”.
Il Milan, alle vostre spalle, è galvanizzato dall'arrivo di Beckham...
"Lui è sicuramente un valore aggiunto. Tecnicamente non si discute. E poi conoscendolo, devo dire che per certi aspetti è una persona splendida: sempre sotto pressione, si applica nel lavoro al cento per cento. Il Milan è ancora in piena corsa per vincere lo scudetto".
Mourinho, parlando proprio con la Gazzetta, non ha lasciato molto spazio alle inseguitrici. Ha detto: "Juve e Milan penseranno a vincere sempre, ma sappiano che noi faremo lo stesso. Insomma dipendono dall'Inter, per questo la loro sfida è complicata".
"Mourinho è uno splendido comunicatore, molto bravo a caricare il suo ambiente e a mettere pressione sugli avversari. Vedremo. Noi dobbiamo pensare poco a Inter e Milan. E guardare in casa nostra. A cominciare dalla partita di domenica col Siena che non sarà facile".
Si parla molto del derby d'Italia: storicamente è Juve-Inter. Ma c'è chi, per numero di vittorie, metterebbe questa targa a Juve-Milan.
"Scegliere è difficile. Certo negli ultimi anni la sfida più importante per me è stata quella con l'Inter".
Buffon preferisce la Champions allo scudetto. E' d'accordo?
"Sì. La Champions ha un fascino unico. E poi avendone vinta solo una contro 5-7 scudetti se dovessi scegliere la preferirei anch’io".
Restiamo in Champions: il sorteggio è stato poco favorevole con le italiane o dovranno essere invece gli inglesi a preoccuparsi?
"Direi che siamo in perfetta parità. Perché se è vero che negli ultimi anni loro hanno dimostrato una forza maggiore, credo che nei nostri confronti abbiano sempre un certo timore".
Proviamo a giocarle queste sfide. Partiamo da Chelsea-Juve.
"Vogliamo vincere, ci credo molto. Ma un pronostico, proprio no".
Inter-Manchester United…
"Delle tre italiane l'Inter ha il compito più difficile. Gioca contro una squadra che è molto forte fisicamente e il ritorno sarà in trasferta. Il Manchester è campione in carica e durante questa prima parte di stagione ha consolidato il suo valore".
Arsenal-Roma
"La squadra di Wenger pare più abbordabile. Ma dipenderà molto proprio dagli inglesi. Alternano grandi cose a cadute verticali".
Le nostre avversarie vogliono dire anche queste tre coppie: Lampard-Drogba, Cristiano Ronaldo-Rooney; Fabregas-Adebajor. Quale l'affascina di più?
"Un buon allenatore sceglierebbe la prima e la terza. Perché più equilibrate. Però gli altri due fanno paura. Si parla sempre di Cristiano Ronaldo ma Rooney è straordinario".
Il calcio inglese la affascina. C'è una squadra d'oltre Manica dalla quale è stato corteggiato?
"Sì, due. I primi, tanti anni fa, sono stati i Rangers di Glasgow. Poi proprio il Manchester United. Mai vere trattative, ma messaggi di simpatia tramite il procuratore o personalmente".
Pensando alla Champions, il Barcellona è davvero temibile...
"Altroché. Gioca davvero bene e ha Messi che probabilmente è il più forte in assoluto".
La sfortuna, finora, non è stata tenera con voi. Molti gli infortuni. L'assenza di Trezeguet, paradossalmente, ha però risolto qualche problema di abbondanza. Ora il francese sta per tornare. Le ipotesi sono due: turnover o tridente col rischio di snaturare un assetto ormai consolidato.
"Deciderà Ranieri. Dovessimo fare turnover non sarà un dramma per nessuno. Tantomeno per me".
Se lo aspettava un Amauri così decisivo?
"Sì, ne ero certo. Era già un giocatore maturo. Doveva solo inserirsi bene. Ha mostrato voglia, rispetto e determinazione integrandosi così a meraviglia in tempi brevi".
Due nomi di compagni che l'hanno sorpresa positivamente? "
"De Ceglie, Marchisio e aggiungerei Giovinco".
Parliamo di Cassano: radiomercato registra una sfida Inter-Juve per il talento barese…..
"Penso che Cassano interessi più all'Inter. Noi stiamo bene così. Questo non vuol certo dire che le porte per lui siano chiuse. Come giocatore mi piace".
A 34 anni sta disputando la stagione migliore delle 16 con la maglia bianconera. Mai aveva segnato tanto come nel 2008 (28 reti). Come lo spiega?
"Dipende dai muscoli, che stanno bene. E dalla testa: dentro c'è tanta voglia di vincere".
Il calci di punizione sono diventati oggi più che mai la firma indelebile di Del Piero. C'è un segreto?
"Il mio tiro è un po’ cambiato rispetto al passato. Ho dovuto adeguarmi al fatto che oggi i portieri sono più bravi; e poi mi alleno molto con barriere che stanno a 8 metri e non ai canonici 9,15 perché in campo la distanza regolare viene fatta rispettare poco".
Anni fa dopo le grandi partite la chiamava l'Avvocato. Adesso chi fa squillare il telefono il lunedì mattina?
"Ogni tanto si fa sentire John Elkann. Ho un buon rapporto con lui. E' una persona che sa di calcio. Così come arriva anche la chiamata di Andrea Agnelli".
Lei è e sarà un uomo Juve. Nel futuro si vede allenatore o dirigente?
"Vedremo quando giungerà il momento. Magari mi darò al golf".
Il golf?
"Potrebbe essere la mia nuova sfida. Anche se nessuno scommette su di me perché dicono che ho cominciato tardi".
Parliamo di doping e droga...
"L’argomento mi tocca molto da lontano. Purtroppo, però, ci sono stati episodi che testimoniano come anche nel calcio queste cose siano presenti. D'altra parte i calciatori sono ragazzi normalissimi. Che delle volte subiscono o prendono delle strade sbagliate. Mi pare, comunque, che ora i controlli non manchino e siano piuttosto severi".
Capitolo arbitri. Ultimamente Rizzoli, in un’intervista, ha ammesso un errore commesso con Totti (non ha espulso il romanista che l’aveva insultato, ndr). Le sembra che il lavoro di Collina fuori e dentro dal campo stia dando i primi frutti?
"La maggior parte di loro sono giovani e inevitabilmente sbagliano. Ma mi sembra che l'indirizzo delle società, a parte qualche episodio, sia sempre stato quello di tenere una linea soft. L'ammissione di Rizzoli è significativa. Gli arbitri devono prendere con più serenità il loro lavoro e allora le cose andranno meglio. Se poi parliamo di vantaggi, noi della Juve non ne abbiamo proprio avuti".
E' un luogo comune dire che dietro un campione c'è una grande donna?
"Nel mio caso è vero. Sonia è straordinaria. Tra noi è stato un colpo di fulmine. L'ho vista in un bar e... Ho cominciato a corteggiarla mandandole dei fiori. Lo faccio anche adesso. Credo che quelli di oggi siano più importanti di allora".
Sua moglie dice che lei è pignolo e ritardatario…
"Pignolo è vero. Quando cominci a vivere da solo all'età di 13 anni devi diventare un po' maniaco dell'ordine. Altrimenti è un disastro. Ritardatario… Beh qualche volta sì".
Poi è nato Tobias (che oggi ha 14 mesi). Come mai questo nome così poco italiano?
"E’ un nome tedesco, che ci è piaciuto molto. Frutto di una ricerca durata nove mesi. Di sicuro è quello giusto per lui".
Totti ha confessato di volere altri figli…
"Credo sarà così anche per noi".
Lei ha tutto: soldi, fama. Riesce a provare ancora invidia?
"Accade poche volte, però passa presto e serve a migliorarmi".
La Nazionale: non dovesse prendere quell'aereo per il Sudafrica ne farebbe una malattia?
"No, questo no. Ma certo andare ai Mondiali è un mio obiettivo".

giovedì 25 dicembre 2008

Un fenomenALE 2008 Mai così tanti gol

Nell'anno solare Del Piero ha stabilito il suo primato in bianconero: con 28 reti tra serie A e coppe ha superato le 24 del 2002


TORINO, 23 dicembre 2008 - Alessandro Del Piero è partito per le vacanze di fine anno con una valigia mai così piena. Nel 2008 in serie A nessuno ha segnato come lui, 20 reti. Ha battuto tutti e anche se stesso. Già, perché se ai gol in campionato si aggiungono quelli nelle coppe si scopre che il capitano della Juventus non aveva mai avuto un’annata tanto prolifica: 28 centri, 4 in più del proprio miglior anno solare, il 2002. Il fatto che abbia realizzato l’ennesimo record a 34 anni è un merito che ne accresce il significato.

IN CORPORE SANO - L’attenzione che Del Piero sta dedicando al suo strumento di lavoro, il fisico, con una preparazione in parte personalizzata, è uno dei segreti di tale primato, oltre che della sua longevità. Più si invecchia e più ci si deve allenare, anche dal punto di vista della qualità. In questo modo Ale ha smentito chi riteneva che il titolo di capocannoniere dello scorso campionato dipendesse anche dall’assenza dell’impegno europeo. Invece, tornata la Champions e con quella le partite ogni tre giorni, il campione di San Vendemiano ha continuato a segnare come nelle due stagioni precedenti, se non di più, sintomo di una perfetta integrità e condizione fisica.

RICONQUISTA - Ma questa non basta a spiegare l’exploit del 2008. I 28 gol di Del Piero dipendono anche da una forte carica motivazionale. L’anno che sta per chiudersi è stato quello della grande rivincita per Ale, che si è ripreso tutto quanto gli era stato tolto a livello personale e di squadra. Nel 2008 la Juventus si è reinsediata ai vertici del calcio italiano e ha riconquistato con la Champions, dimostrando di poter recitare subito da protagonista anche sul palcoscenico internazionale. Di queste imprese lui è stato l’anima, vuoi per i galloni vuoi per il contributo. Ha corso per la Juve ma anche per sé, ovvero per una maglia azzurra che a un certo punto sembrava essergli sfuggita. Invece, a partire da febbraio, gol su gol ha convinto Donadoni a convocarlo per gli Europei. L’Italia è uscita presto, a opera della Spagna. Ma proprio in Spagna, al Bernabeu, Del Piero ha costruito la serata più bella della sua annata migliore.

lunedì 15 dicembre 2008

Che Juve!!!

TORINO, 15 dicembre 2008 - La migliore Juventus della stagione ha messo al tappeto il Milane conquistato il secondo posto solitario in classifica. Per il momento è lei l’anti-Inter. La chiave del successo è stato lo strapotere fisico dei bianconeri, che alzando il ritmo della gara hanno messo in cassaforte i tre punti. Ma Ranieri ha altri due enormi motivi per esultare.

GIOVANI LEONI - I muscoli freschi hanno fatto la differenza, dunque. Ma se giovani come Chiellini e Sissoko sono ormai delle certezze, in casa bianconera, le prove di Marchisio e De Ceglie sono state un valore aggiunto in parte inatteso. Intendiamoci, sono due giocatori di talento tecnico ed atletico. Ma contro il Milan hanno fatto la differenza. E due ragazzini classe ’86 che decidono una sfida di vertice non possono essere considerati la normalità. Il centrocampista ex Empoli ha dimostrato solidità, agonismo, ma anche tanta qualità, con verticalizzazioni improvvise, con entrambi i piedi, con proprio De Ceglie sempre nel mirino, lì sulla sinistra. E ancora percussioni centrali, pure in dribbling, chiuse da tiri violenti. A fine partita ha dichiarato "di non essere stupito" delle sue prestazioni. Di sicuro ha stupito tutti gli altri (e Trezeguet gli ha fatto i complimenti), soprattutto per la personalità con cui ha governato il centrocampo, contrapposto a un certo Pirlo. "Rischia" di essere la soluzione ottimale come spalla pensante di Sissoko: assicura più grinta e copertura di Tiago, e più qualità di Poulsen, e, forse, anche di Zanetti. Vedremo come lo gestirà Ranieri al rientro degli infortunati di centrocampo. De Ceglie ha una bella falcata e un sinistro morbido. Lo spunto in velocità l’ha dimostrato provocando l’espulsione di Zambrotta, il talento con il cross che ha mandato a bersaglio per la prima volta Amauri. Cui aveva già regalato un assist-gol delizioso a Lecce. Può giocare esterno sinistro basso, alternativa a Molinaro, e a centrocampo: l’erede di Nedved potrebbe essere più lui di Giovinco, altro baby talento più a suo agio da trequartista o da seconda punta piuttosto che a sgroppare su una fascia.

COPPIA D’ASSI - Condizione fisica, e giovani, certo. Ma il solco con il Milan l’hanno scavato soprattutto loro: Amauri e Del Piero. 10 reti in campionato il brasiliano, 5 il capitano, che però ne ha segnate altrettante in Champions League. La loro combinazione conclusasi con il palo di Ale è stata una meravigliosa incompiuta. Sembrava che la coppia Trezeguet-Del Piero fosse inarrivabile in casa Juve: l’efficacia la testimoniano i tabellini dei marcatori da parecchi anni. Ma la tecnica di Del Piero e l’atletismo di Amauri sembrano davvero una miscela incomparabile. Ale sfrutta il movimento del brasiliano (per ora: presto potrebbe ricevere un passaporto italiano) per giostrare anche da attaccante puro, senza essere costretto a sfiancarsi nei ripiegamenti. Inoltre l’ex Palermo apre spazi a Pinturicchio con la sua capacità di proteggere il pallone, attirando il raddoppio verso di sè. In cambio Del Piero assiste Amauri, inesperto a grandi livelli, con tutto il suo carisma, e i suoi piedi di velluto diventano una fionda ineguagliabile per lanciare il centravanti verso le porte avversarie. A gennaio rientrerà Trezegol, naturale alternativa, pur con caratteristiche differenti - soprattutto l’opportunismo - di Amauri. Chi giocherà? Non vorremmo essere nei panni di Ranieri, ma nemmeno, soprattutto, in quelli dei suoi avversari.

lunedì 8 dicembre 2008

Giovinco impara dal maestro!!!

VINOVO (Torino), 8 dicembre 2008 - Quando l'allievo imita il maestro. Sebastian Giovinco in allenamento ha perfezionato le sue punizioni lavorando ed esercitandosi di fianco all'istruttore Alessandro Del Piero. Ieri mancava il capitano, e allora ci ha pensato la "Formica Atomica" a non farlo rimpiangere, calciando una punizione da fuori area direttamente sotto l'incrocio dei pali. Cose da campioni, per il presidente della Juventus Cobolli Gigli si tratta di una rete "alla Giovinco", il primo sigillo di un predestinato.

LE PAROLE DI SEBA - "Sono contento di com'è andata a Lecce - le parole di Giovinco a Juventus Channel -, ma non si vive solo di gloria e gioia. Dobbiamo pensare subito alla prossima partita: giochiamo in Champions contro il Bate e io sono pronto". Il primo gol in bianconero è un traguardo importante: "Ero in una posizione in cui mi sembrava giusto calciare. La punizione è nata da un fallo che ho subito mi sembra da Giacomazzi, sono riuscito a segnare, vuol dire che gli allenamenti stanno dando i loro frutti. Avevo già realizzato alcune punizioni con la Primavera, ma un conto è segnare con la giovanili un altro conto in serie A". Un'emozione così grande che Giovinco si è dimenticato la sua classica esultanza: "Volevo esultare così, mi è venuta voglia di festeggiare senza il mio gesto della spanna visto che era un'occasione speciale. Una gioia incontenibile, spero di provarla altre volte. Appena fatto gol sono andato sotto il settore ospiti, mi sembrava giusto salutare i tifosi che mi sono sempre stati vicini e mi hanno sempre sostenuto anche quando giocavo poco".

giovedì 4 dicembre 2008

250 Volte... Grazie Capitano!!!

Il capitano bianconero festeggia i gol di una carriera sul suo sito: "Non mi abituerò mai a questi numeri. Ma ad emozionarmi è soprattutto quello che c'è dietro: la strada che ti porta a raggiungere certi risultati"


TORINO, 2 dicembre 2008 - Ognuno dei 250 gol racconta un capitolo di una storia fantastica: la storia di Alessandro Del Pieroalla Juventus. Il primo lo mise a segno il 19 settembre del 1993 contro la Reggiana al Delle Alpi, l’ultimo il 30 novembre scorso con la Reggina sotto la neve dell’Olimpico. In mezzo altre 248 reti; pesanti, splendide, di destro, su punizione, di tacco, in Champions League, su rigore. Tutti rigorosamente in maglia bianconera. Un patrimonio della Juventus e del calcio italiano. “E sono 250 – scrive Ale sul suo sito – non mi abituerò mai a questi numeri. Ogni record è un'emozione, sempre. Come ogni gol segnato. Ad emozionarmi non è tanto il traguardo raggiunto (perché per quanto importante continuo a considerarlo una tappa), ma soprattutto quello che c'è dietro: la strada che ti porta a raggiungere certi risultati. Duecentocinquanta gol ( o 251...?!) sono tanti. Per un attaccante, sono importantissimi. Anche se non sono tutto e non devono esserlo, perché prima di ogni cosa viene la squadra e il risultato. Non è una frase fatta, è l'unica via che ti porta a vincere”.

FAME INESAURIBILE - Implacabile, quasi insaziabile. Il capitano della Juventus non si accontenta, l’obiettivo è raggiungere quota 300 nel più breve tempo possibile: “I miei gol me li ricordo tutti. Sono affezionato a ciascuno di loro al punto che a volte quando mi chiedono di sceglierne alcuni mi sembra di fare torto agli altri! Mi ricordo tutte le esultanze, tutti gli abbracci. E allora, arrivato al duecentocinquantesimo, voglio abbracciare tutti quelli che hanno esultato, in campo al mio fianco, così come a migliaia di chilometri di distanza. Grazie soprattutto a chi mi sarebbe stato vicino anche se non fossi arrivato a 250 – prosegue Pinturicchio -, ma mi fossi fermato al primo. Sono felice che abbiate gioito con me, e vi assicuro che vi ho sentiti, tutti quanti. Ma adesso non dobbiamo fermarci qui perché sono sempre più convinto che il gol più bello, così come la vittoria più bella, sia quello per cui devo ancora sudare, quello che arriverà domani”. E allora altri 100 di questi gol, capitano.